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laser trabeculoplastica selettiva (SLT) nel glaucoma - Paolo Del Bo

Paolo Del Bo - Oculista
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PAOLO DEL BO Oculista
LASER TRABECULOPLASTICA SELETTIVA (SLT) NEL GLAUCOMA
E’ un trattamento sicuro ed efficace che riduce la pressione oculare (tono oculare) in una gran parte dei pazienti affetti da glaucoma.
COS’È IL GLAUCOMA. Progressivo deterioramento del nervo ottico causato dall’aumento della pressione oculare (iper tono) che, normalmente, non dovrebbe mai superare i 18/19 mmHg. Nella parte anteriore dell’occhio (camera anteriore) scorre un liquido (humor acqueo) che regolarmente defluisce attraverso una struttura spugnosa (trabecolato sclero - corneale). È proprio qui che, col passare degli anni, specialmente in occhi miopi, si viene a creare un ostacolo a questo deflusso e conseguente aumento della pressione.
Si tratta di una malattia subdola, in quanto l’ipertono si può instaurare lentamente non accompagnato da sintomi (glaucoma cronico), da qui il consiglio di sottoporsi a controlli annuali. La diagnosi si fa tramite due esami non invasivi quali sono il CAMPO VISIVO e l’OCT.

IL TRATTAMENTO SLT. Vengono applicati un certo numero di spot laser  selettivamente indirizzati verso le cellule pigmentate del trabecolato sclero - corneale. Ne consegue un aumento di permeabilità di quest’ultimo ed un facilitato deflusso dell’humor acqueo. Il risultato sarà la riduzione della pressione oculare. Trattandosi di un laser “freddo”, cioè che non sviluppa calore, non danneggia i tessuti circostanti.
La procedura, che è indolore, dura pochi minuti e viene eseguita nello studio medico oculistico. Segue la prescrizione di colliri antinfiammatori.
Nei giorni successivi non vi sono limitazioni alla vita quotidiana.
QUANDO LA SLT È INDICATA
 
Come PRIMA INDICAZIONE qualora non si voglia iniziare la terapia con i tradizionali colliri ipotonizzanti.
 
Come TRATTAMENTO SOSTITUTIVO della terapia con i colliri ipotonizzanti specialmente in pazienti che non tollerano gli effetti collaterali come arrossamento, bruciore, sensazione di corpo estraneo (colliri a base di prostaglandine). I colliri a base di betabloccanti come il timololo possono provocare col tempo una riduzione della piccola circolazione del nervo ottico e quindi un danno delle fibre nervose. Gli stessi betabloccanti, in alcuni pazienti ipersensibili, sono poi responsabili di disturbi del ritmo cardiaco e broncospasmo.
 
Come TRATTAMENTO COADIUVANTE la terapia con colliri ipotonizzanti tradizionali. Ci sono casi, infatti,  in cui il tono oculare è controllato con estrema difficoltà utilizzando il massimo della terapia a disposizione, cioè si è costretti a prescrivere due o tre colliri da instillare più volte al giorno. Associando il trattamento SLT alla terapia in collirio si raggiungono così due obbiettivi, il primo ridurre il tono oculare, il secondo diminuire la terapia in collirio e di conseguenza gli effetti collaterali prima descritti, quasi sempre presenti sia per le prostaglandine che per i betabloccanti.
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