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ipovisione e riabilitazione visiva - Paolo Del Bo

Paolo Del Bo - Oculista
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PAOLO DEL BO Oculista
IPOVISIONE E
RIABILITAZIONE VISIVA
L’ipovisione è una condizione caratterizzata da una notevole riduzione della visione centrale (scotoma centrale) o di quella periferica (restringimento del campo visivo) o di entrambe (ipovisione mista), non risolvibile con la prescrizione di occhiali correttivi o lenti a contatto, né con provvedimenti chirurgici.
Ne consegue una grave limitazione di tutte le attività che contraddistinguono la vita quotidiana e quindi un’altrettanto grave compromissione della sfera sociale, privata e lavorativa.
Si parla di IPOVISIONE CENTRALE quando l’acutezza visiva non è superiore a 3/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore.
L’IPOVISIONE PERIFERICA si ha quando il residuo perimetrico in entrambi gli occhi risulta inferiore al 60%.
La CLASSIFICAZIONE OMS ha significato dal punto di vista medico legale:
IPOVISIONE. Acutezza visiva compresa tra 1/20 e 3/10.
  Prima categoria. AV tra 1/10 e 3/10
  Seconda categoria. AV tra 1/20 e 1/10
 CECITA’. Acutezza visiva dell’occhio migliore inferiore ad 1/20.
  Terza categoria. AV tra 1/100 e 1/20
  Quarta categoria. AV tra 1/20 e percezione luce.
  Quinta categoria. Nessuna percezione luce.

PRINCIPALI CAUSE DI IPOVISIONE
  Maculopatie (ipovisione centrale): m. atrofica senile, m. miopica, m. essudativa, foro maculare, m. a cellophane, m. diabetica.
  Nistagmo (ipovisione centrale).
  Retinopatia pigmentosa, Glaucoma, Neuriti ottiche, Neuropatia ottica ischemica (ipovisione mista, periferica e centrale).
  Ambliopia strabica e/o refrattiva (ipovisione centrale).
 
 PRINCIPALI ESAMI DIAGNOSTICI
  Esame dell’acutezza visiva
  Fluorangiografia
  ERG e PEV
  Campo visivo computerizzato
  OCT
  Microperimetria
 
 LA MICROPERIMETRIA
Consente di creare una mappa della sensibilità retinica nella zona centrale della retina (macula), permettendo così  di determinare in toto la sua funzionalità individuando la capacità di fissazione nei vari punti esaminati.
 
L’esame dura mediamente 5/10 minuti per ogni occhio, è del tutto indolore, non è invasivo e non necessita della instillazione di colliri.
 
Per l’impostazione di un eventuale trattamento riabilitativo può essere utile la CLASSIFICAZIONE MICROPERIMETRICA dell’ ipovisione:
 
Gruppo 1. Ipovisione centrale con scotoma centrale relativo e fissazione centrale in parte mantenuta.
 
Gruppo 2. Ipovisione centrale con scotoma centrale assoluto e fissazione centrale instabile o assente.
 
Gruppo 3. Ipovisione centrale con scotoma centrale assoluto e fissazione eccentrica stabile.
 
Gruppo 4. Ipovisione centrale con scotoma assoluto vicino all’area di fissazione.
 
Gruppo 5. Ipovisione periferica.
 
RIABILITAZIONE VISIVA
 
Una volta esaurita la fase diagnostica microperimetrica si può impostare un eventuale TRATTAMENTO RIABILITATIVO che andrà modulato di volta in volta in base al residuo visivo, alle motivazioni ed alle esigenze del paziente e che ha l’obbiettivo finale di insegnargli a sfruttare al meglio il proprio residuo visivo.
 
Una volta persa la fissazione centrale (scotoma centrale) si viene a creare una reazione per cui vengono utilizzate aree di fissazione adiacenti (fissazione eccentrica). La Microperimetria ha lo scopo di individuarle mentre il trattamento riabilitativo, attraverso esercizi e stimolazioni, vuole insegnare al paziente a stabilizzare ed utilizzare questa nuova area di fissazione eccentrica.
 
In genere il programma prevede 5/10 sedute(anche queste indolori e non invasive) della durata di 10/15 minuti per ogni occhio, distanziate ciascuna di una settimana (variabile). A distanza di 3/4 mesi si ripetono altre 5 sedute, a loro volta ripetibili.
 
Andranno anche prescritti semplici esercizi di mantenimento che potranno essere svolti a casa.
 
AUSILI OTTICI
 
Una volta individuata e stabilizzata la nuova area di fissazione eccentrica, si potrà eventualmente passare alla prescrizione degli ausili ottici per la visione a distanza (OCCHIALI TELESCOPICI e FILTRI MEDICALI) e per la lettura (OCCHIALI IPERCORRETTIVI PRISMATICI e VIDEOINGRANDITORI).
 
Un cenno a parte meritano i FILTRI MEDICALI, appositamente studiati per migliorare il contrasto e per ridurre il tempo di adattamento alle varie condizioni di luminosità in ambiente interno ed esterno. Possono essere forniti integrati alla lente correttiva da occhiale oppure come clip da aggiungere allo stesso.
 
Ovviamente prima della prescrizione e’ assolutamente necessario  sottoporre il paziente ad una PROVA DI TOLLERANZA AI FILTRI in ambiente interno ed esterno.
 


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